L’Arena - 10/12/2008
Il Censis: Verona e Torino le nuove città forti del Nord
Il 42° rapporto Censis: “Milano non è consapevole del proprio ruolo. Da non sottovalutare la capacità propulsiva di Torino; l’altra città molto forte è Verona”
Milano potrebbe ricoprire un ruolo di metropoli internazionale ma sembra non crederci abbastanza, mentre Torino e Verona sono le città da cui arriva nuova forza. È la fotografia scattata dal Censis nel suo 42mo rapporto, e il presidente Giuseppe De Rita con il direttore generale Giuseppe Roma mettono a fuoco in particolare il ruolo del Nord nella presentazione milanese.
«Milano non è una vera capitale perchè non è consapevole di quello che è. È ancora una metropoli provinciale, mentre dovrebbe avere l’orgoglio di una metropoli internazionale e sviluppare la capacità progettuale degna di una città da 8 milioni di abitanti» commenta Roma. «Torino doveva essere la città più colpita dalla crisi e invece non bisogna sottovalutare la capacità propulsiva di questa città. E l’altra molto forte è Verona». Tutte e tre insieme, nella fotografia di Giuseppe Roma «sono il bilanciere, con Milano al centro che dobbiamo rafforzare».
Nello scenario di crisi attuale e di metamorfosi il Censis, nella presentazione milanese del suo 42mo rapporto, punta inoltre il suo focus sul Nord e sottolinea l’urgenza di trovare un nuovo modello di sviluppo. «La cultura del Nord è quella di fare la storia mentre il Sud la ingoia, la subisce e non si trasforma» spiega il presidente del Censis Giuseppe De Rita. Il vecchio modello di sviluppo però «non può reggere nei prossimi vent’anni. Il piccolo è bello - commenta De Rita - ci fa stare tranquilli ma non è in grado di affrontare i prossimi anni. La metamorfosi del lungo periodo è già in atto con l’ internazionalizzazione». Discutendo dei temi centrali del rapporto nella presentazione organizzata dalla Fondazione Corriere della Sera, l’ amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto elenca gli elementi che distinguono «le imprese virtuose e globalmente adattabili» quelle che saranno capaci di dominare la crisi: «Solidi principi e valori; gestione prudente e trasparente; visione strategica; innovazione e capacità di competizione a livello globale» gli stessi in cui, sottolinea Perissinotto, si riconosce la compagnia triestina.
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