giovedì 4 dicembre 2008
CONTI E BILANCI. Ecco quanto calano i trasferimenti statali per le amministrazioni: Villafranca e Legnago tra 500 e 700mila euro. Ma Fumane
Sedici milioni e mezzo in meno: è la sforbiciata del 2008: tempi bui per le amministrazioni comunali che restano ancora in attesa del contributo sostitutivo dell’Ici e per di più devono fare i conti con i tagli dei trasferimenti dallo Stato. In totale, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno e aggiornati a metà novembre, a Verona e provincia arrivano 16 milioni di euro di tagli, la metàdei quali colpiscono soltanto il Comune di Verona che in percentuale vede un calo superiore al 12 per cento.
Ne sa qualcosa appunto l’amministrazione del sindaco Tosi che, come riferiamo nell’articolo a fianco, sta predisponendo il bilancio con una unica filosofia di fondo: «Tirare la cinghia». Anche perché le entrate previste dalle vendite dei palazzi non si sono ancora realizzate, mentre le uscite sono andate tutte realizzate.
Ma non è solo il Comune capoluogo a trovarsi in difficoltà; ci sono grossi centri della provincia che si vedono tagliare un miliardo delle vecchie lire (tra i 500 mila e i 600 mila euro) mentre soltanto pochi Comuni otterranno qualcosa in più rispetto al 2007.
Una situazione che ricalca di fatto quanto è sempre avvenuto in passato e che rende ancora più evidente la necessità di rivedere la formula distributiva delle risorse sul territorio.
Se n’è parlato anche in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulla crisi che sta colpendo il Veneto e l’Italia e Gustavo Franchetto dell’Italia dei Valori, che ha interpellato il ministero proprio per avere i dati più aggiornati, osserva: «In attesa del tanto decantato federalismo fiscale, lo Stato taglia. Chiude il rubinetto agli enti locali, che a loro volta si rivalgono sui cittadini. Con le manovre attuate Roma diminuisce i trasferimenti, oltre a destinare ai comuni una quota dell’Ici minore di quella che avrebbero incassato».
Meno risorse e più tasse a livello locale, magari indirette. «Veder diminuite le risorse dallo Stato – afferma l’esponente IdV - significa penalizzare pesantemente le amministrazioni locali. Per quanto riguarda i comuni del veronese l’importo è di ben 8 milioni e mezzo di euro in meno. Se a questi sommiamo altri 8 milioni di tagli riservati al solo Comune di Verona, il totale arriva a oltre 16 milioni di euro. A tutte queste sforbiciate si aggiungono quelle che lo Stato fa nei confronti della Regione, che sono di importi ben superiori».
Se Verona è il Comune che ci rimette di più in termini di cifre assolute, in percentuale i paesi più colpiti dai tagli sono San Zeno di Montagna (-25,02), Pastrengo (-22), Tregnago (-20,12), Lazise (-19,73) e Oppeano (-19,56).
I tagli colpiscono 93 Comuni su 98: soltanto cinque guadagnano qualcosa, ma il record spetta a Fumane che avrà 200 mila euro in più (+30,6).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento