martedì 4 novembre 2008

L’Arena 4 novembre 2008

Telecamere e sicurezza
Da Venezia 2,5 milioni

(caro Sindaco POLO, perché a San Bonifacio non arriva mai nulla???)

VIDEOSORVEGLIANZA. L'assessore regionale Massimo Giorgetti ha presentato i 14 progetti sul territorio provinciale


Alla Provincia 227mila euro per gli impianti nelle scuole Alla città 250mila per 90 nuovi occhi elettronici

 

Verona. Quasi 2,5 milioni di euro della Regione Veneto sono stati destinati al territorio veronese per la sicurezza pubblica.

Sono 14 i progetti che riceveranno fondi per la vigilanza, il controllo e la videosorveglianza delle strade, per l'adeguamento tecnologico, organizzativo e logistico delle polizie locali, il controllo e la riqualificazione delle zone a rischio e per la prevenzione di reati quali il bullismo, lo spaccio di droga nelle scuole, l'usura e contro il patrimonio pubblico e privato.
L'ha annunciato ieri ai palazzi Scaligeri l'assessore regionale Massimo Giorgetti, assieme al presidente Elio Mosele, al presidente della Sesta commissione consiliare sulla Sicurezza, Costantino Turrini (An), del capogruppo di An in Provincia e sindaco di Villafranca, Mario Faccioli, oltre ai rappresentati dei Comuni destinatari dei fondi.

La Provincia riceverà 227.500 euro per la rete di videosorveglianza delle scuole superiori.
Il Comune di Verona otterrà 250mila euro per acquistare 90 telecamere e stampare opuscoli informativi. Il resto andrà a Bardolino, Sona-Castelnuovo, Unione dei Comuni Adige Guà, Lavagno-San Marino Buon Albergo, Lazise, San Giovanni Lupatoto, Legnago-Castagnaro, Grezzana, Boscochiesanuova-Cerro, Villafranca, Oppeano-Belfiore-Palù-Ronco e Bovolone-Concamarise-Salizzole.
(e SAN BONIFACIO???)


«Questo è un impegno concreto su progetti reali per dare sicurezza ai cittadini», spiega l'assessore regionale alla Sicurezza. «Gli enti locali in materia di sicurezza hanno delle funzioni specifiche e complementari a quelle delle altre forze dell'ordine», prosegue Giorgetti, «e la polizia locale può svolgere una serie di attività, come i controlli stradali o la videosorveglianza».
«Ci siamo concentrati proprio sulle polizie locali, premiando tutti i progetti presentati, finanziandoli al 70 per cento. È la prosecuzione dell'attività avviata con la legge regionale del 2002, che ha consentito di realizzare oltre 250 progetti sull'intero territorio veneto che hanno influito in modo significativo sulla sicurezza dei cittadini, rispondendo a precise richieste delle amministrazioni locali».

In apertura, Massimo Giorgetti si era scusato con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, «perché da quel che ho letto sulla stampa, si è risentito per la mia provocazione».
Giorgetti aveva protestato per non essere stato convocato al vertice di Garda sulla sicurezza nei Comuni del lago e aveva fatto recapitare al ministro una lettera e un sacchetto di castagne, appunto i «marroni». Ma il ministro non aveva gradito e l'ha fatto sapere.
Giorgetti riprende: «Non c'era assolutamente nessuna intenzione né di offenderlo, né di delegittimarlo o creare contrasto». Però sottolinea che «sarebbe utile per tutti che la Regione partecipasse agli accordi locali promossi dal ministero dell'Interno per non disperdere risorse e operare tutti in modo sinergico e più efficace. Infatti, il nostro piano di zonizzazione che suddivide il territorio regionale in distretti della sicurezza prevede la massima sinergia, grazie al consorzio fra Comuni, per ottimizzare l'utilizzo degli uomini suddividendo i compiti operativi e potenziando le dotazioni tecnologiche ed i mezzi». E anche sul lago di Garda, dice Giorgetti, la Regione sta facendo la sua parte.

Roberto Ceruti (L’Arena)

Nessun commento: