lunedì 17 novembre 2008

Nella foto il Consigliere Regionale Vittorino Cenci della commissione Agricoltura della Regione Veneto

L’Arena - Lunedì 17 Novembre 2008AGRICOLTURA  - pagina 24

 

Agricoltura della Camera

Su i consumi di coniglio ma giù i prezzi all’origine

Olga Bussinello

 

Costo di produzione circa 1,8

0 euro al kg, gli allevatori ne prendono 1,52 e nella gdo si paga intorno ai sei

 

Consumi in crescita e prezzi all’origine in calo per la carne d

i coniglio.

Una discrasia talmente evidente da richiamare l’attenzione della commissione Agricoltura della Camera dei deputati che, giovedì scorso, ha ascoltato dall’Anlac (Associazione nazionale liberi allevatori di conigli) le difficoltà di una filiera rappresentata che nella nostra regione e nella nostra provincia trova lo zoccolo duro della produzione nazionale.

In Veneto, infatti, si stima una produzione lorda vendibile di carne di coniglio pari a 93 milioni di euro annui, di cui più di 11 milioni sono attribuibili alle aziende della nella nostra provincia. Gli allevamenti professionali del Veronese (cioè quelli in grado di immetere sul mercato 200-300 conigli a settimana) sono una settantina con 3 milioni di capi di cui 53.000 fattrici. 

Nell’intera regione sono 560 con circa 375 milioni di capi di cui 20 milioni di fattrici. Sotto il profilo gestionale il 40% degli allevamenti è in regime di soccida.

«La coniglicoltura nazionale sta attraversando oggi una crisi anomala non dovuta né ad un crollo dei consumi, né ad un aumento eccessivo della produzione», precisa Saverio De Bonis, presidente dell’Anlac, Associazione aderente ad Agci che associa circa 150 allevatori, «ma ad una congestione del mercato nazionale derivante dal saldo negativo dell’interscambio, in continuo peggioramento, e da un cartello sui prezzi alla produzione che distorce il mercato e la concorrenza».

Se fino al 2007 la bilancia commerciale degli scambi segnava un trend non favorevole al settore, con un incremento graduale delle importazioni sino a raggiungere un +4,8% ed un calo delle esportazioni sempre più marcato (-29%), nel 2008, malgrado i consumi continuano a crescere con un tasso medio intorno al 3%, a fronte di un’offerta nazionale soddisfacente, l’Italia resta un paese che importa più conigli di quanti ne esporta (fonte Anlac).

«Noi richiediamo allo Stato di intervenire a sostegno di imprese che», prosegue De Bonis, «producendo fino a oggi occupazione ed alimenti di qualità senza spendere un euro di risorse pubbliche, affrontano da sole una crisi che la nostra Associazione, dati alla mano, sta dimostrando quanto sia falsata». Il prezzo medio del coniglio pagato agli allevatori nei primi dieci mesi del 2008 (secondo le rilevazioni Borsa merci di Verona) è stato di 1,52 euro al kg, più alto che nel corrispondente periodo del 2007 che ha toccato l’1,48 al kg, ma non certo remunerativo. Il costo di produzione si aggira, infatti, intorno a 1,80 euro al kg per la lievitazione di mangimi ed energia. Cifre ben distanti da quelle dei banchi frigo della Gdo (la grande distribuzione organizzata) dove il prezzo al consumo non scende sotto i 6 euro al kg. Per gli allevatori le cose da cambiare sono molte. Da una disciplina normativa del settore autonoma rispetto al comparto avicolo, che ha problemi e esigenze diverse da quello cunicolo; a una revisione del meccanismo di formazione dei prezzi con un mercato più trasparente; a controlli più severi della spesa per il settore, sino a una etichettatura e rintracciabilità obbligatoria per garantire ai consumatori la provenienza italiana e la riconoscibilità del prodotto.

Proprio su quest’aspetto, sulla promozione di un marchio regionale del prodotto, si sta muovendo la Regione del veneto.

«In questi giorni mi è stato sottoposto un progetto dall’associazione di produttori il Coniglio Veneto per promuovere il consumo e la valorizzazione del prodotto locale», spiega Vittorino Cenci, componente della commissione Agricoltura della Regione Veneto. «Per avviare l’iniziativa occorrono circa 300 mila euro annui, somma che, in accordo con l’assessore regionale alle politiche agricole Franco Manzato, cercheremo di inserire nel bilancio per il 2009»

 

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