sabato 22 novembre 2008
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TORNA A VOTARE DOMENICA 21 E LUNEDI' 22.IL LARGO VANTAGGIO AVUTO AL PRIMO TURNO NON SERVIRA' A NULLA SE NON TORNI A VOTARE E RICONFERMI LA TUA PREFERENZA PER ANTONIO CASU!
Cittadini di San Bonifacio,
Siamo un gruppo di Persone con provenienze ideologiche, culturali, sociali di varia estrazione ma unite da uno spirito comune: la CONCRETEZZA, attraverso la quale si deve governare un paese per ottenere risultati tangibili nei modi e nei tempi.
Da troppo tempo la politica manca di concretezza e San Bonifacio ne è un esempio.
Abbiamo deciso di presentare una nostra lista e di candidarci perchè crediamo sia giunto il momento di CAMBIARE veramente il nostro PAESE con i fatti e non con le promesse.
In questi mesi abbiamo apprezzato il modo di operare e la determinazione di una grandissimo Sindaco e della sua squadra: Flavio Tosi.
Con lui ci siamo confrontati su tutto, e abbiamo capito, al di là della nostra estrazione, che l’unico modo per riconquistare la fiducia dei cittadini è lavorare mettendo in pratica, senza esitazioni, idee chiare e progetti precisi.
Lavoreremo mettendoci costantemente a confronto e a disposizione dei cittadini in ogni luogo e in ogni dove .
Per questo è nata la Lista Tosi per San Bonifacio.
Una Lista di Persone prima di tutto, che condividono la concretezza di Flavio Tosi, che vogliono portare a San Bonifacio un VERO CAMBIAMENTO, che vogliono dare risposte certe, precise, concrete.
Persone che amano San Bonifacio e che vogliono renderla finalmente Città, non più Paese.
Adesso contiamo sulla Vostra fiducia!
Lista Tosi per San Bonifacio
Biografia
Si è diplomato al liceo ginnasio statale "Scipione Maffei" di Verona. Ha esercitato la professione di tecnico informatico prima di dedicarsi interamente alla politica.
Nel 1994, a 25 anni, è stato eletto Consigliere comunale a Verona: da allora è sempre stato capogruppo del gruppo consiliare della Lega Nord. Dal 1997 al 2003 ha ricoperto il ruolo di Segretario provinciale della Lega Nord - Liga Veneta. Nell'aprile del 2000 è stato eletto Consigliere regionale della Regione Veneto ed è stato rieletto alle ultime elezioni del 2005, ottenendo il record assoluto di preferenze tra tutti i candidati (28.000 preferenze). Ha ricoperto la carica di Assessore regionale alla Sanità sino al 25 giugno 2007 quando si è dimesso per assumere quella di Sindaco di Verona.
Nel 2001 viene rinviato a giudizio su accusa del pm veronese Guido Papalia per aver violato la legge Mancino ai danni di cittadini rom. Ma il 29 giugno 2008 viene assolto con formula piena
Dopo un lungo braccio di ferro all'interno della Casa delle Libertà che ha portato alla possibilità di due candidati di centrodestra - Tosi per la Lega Nord ed Alleanza Nazionale, Alfredo Meocci per l'UDC -, la presa di posizione dei leader nazionali della Lega ha portato i vertici nazionali di Forza Italia ad appoggiare Tosi quale candidato unico (mentre Meocci si accontentò dell'incarico di vicesindaco).
Alle elezioni amministrative del 27-28 maggio 2007, Tosi ha vinto contro il Sindaco uscente Paolo Zanotto con il 60,69% dei voti, dopo una campagna elettorale incentrata su problemi sociali come la sicurezza, la povertà e il degrado urbano (in buona parte derivanti, nella visione politica di Tosi e della Lega Nord, dall'immigrazione clandestina), avvertendo che "in questa città non ci sarà spazio per chi non vuole integrarsi e per chi non rispetta le nostre leggi".
Appena eletto Sindaco, ha subito mantenuto la promessa di chiudere il campo nomadi di Boscomantico, sgomberare la scuola di Borgo Venezia occupata abusivamente dal centro sociale La Chimica (sgombero effettivamente compiuto poche settimane dopo; al suo posto il Comune ha intenzione di realizzare un centro di aggregazione sociale per gli abitanti del quartiere) e di iniziare una serie di tagli alle spese inutili (egli stesso ha dato l'esempio rinunciando all'auto blu. Tra i provvedimenti varati dalla giunta Tosi, vi è stata l'ordinanza anti-prostituzione, che vieta, in tutto il territorio comunale, di fermare il proprio veicolo per contrattare prestazioni sessuali; mentre per salvaguardare l'igiene pubblica è stata emessa un'altra ordinanza, che vieta, tra le altre cose, di consumare cibo da asporto vicino all'ingresso dei monumenti cittadini, di gettare rifiuti per strada, di imbrattare gli edifici, di effettuare bisogni corporali in luoghi pubblici. Tale ordinanza ha fatto discutere quando sulla stampa è apparsa la notizia che un bambino di quattro anni era stato multato per aver mangiato un panino davanti a Palazzo Barbieri. Tosi ha però chiarito che ad essere stato multato non è certo il bambino, che come minore non è ovviamente perseguibile, bensì i genitori, che anch'essi stavano consumando dei panini e sono stati multati solo dopo che i vigili urbani li avevano inutilmente invitati ad allontanarsi. Tosi ha inoltre vietato la consumazione di bevande alcoliche in alcuni luoghi del centro e nei vari giardini pubblici (esclusi naturalmente i plateatici concessi in uso ai pubblici esercizi), allo scopo di mettere un freno alla presenza di ubriachi che troppo spesso molestano ed aggrediscono i cittadini di passaggio
Sul campo nomadi di Boscomantico, Tosi ha denunciato il fallimento della politica di integrazione perseguita dalla precedente giunta di centrosinistra, alla luce dei molti episodi criminosi ad esso collegati (la stessa Procura della Repubblica di Verona ha definito il campo "una fucina di delinquenza”), ed ha avviato contatti con l'Istituto Don Calabria ed il Vescovo di Verona mons. Zenti per trovare una nuova sistemazione per i nomadi.
Politicamente, val la pena sottolineare che Tosi, pur appartenendo ad una giunta di centrodestra, per quanto riguarda l'ordine pubblico ha fatto spesso fronte comune (oltre che col vicesindaco ed ex sindaco di Treviso, il leghista Gentilini) anche con alcuni sindaci di centrosinistra (tra cui il sindaco di Padova Zanonato, il veneziano Cacciari, il bolognese Cofferati e il fiorentino Domenici) dichiarando che i sindaci dovrebbero avere a tal proposito maggiori poteri, e che nei problemi di ordine pubblico non è la politica che conta, ma il buon senso.
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