martedì 23 giugno 2009

San Bonifacio, Vince il Centro-Destra, un trionfo per Casu


ELEZIONI COMUNALI. Il candidato del centrodestra conferma l'ampio vantaggio ottenuto al primo turno e stacca di quasi venti punti l'avversario Federico Pasetto.

Il nuovo sindaco (Pdl - Lega) si impegna: «Subito gratuito il parcheggio San Marco. E io sarò tutti i giorni in mezzo alla gente»

San Bonifacio. Un successo annunciato. Così si può definire la vittoria larga di Antonio Casu al ballottaggio delle elezioni comunali di San Bonifacio, anticipato dal differenziale di voti al primo turno rispetto allo sfidante Federico Pasetto e confermato dai risultati di ieri.

Pasetto avrebbe vinto se il risultato dei 18 seggi fosse stato come quello da lui ottenuto nel primo e nell'ultimo seggio scrutinato. All'inizio il parziale dava infatti Pasetto al 66,67 per cento contro il 33,33 di Casu: ma si trattava del seggio ospedaliero, ovvero di appena quattro schede. L'ultimo seggio scrutinato, invece, il numero 10 di via Fiume, ha dato 287 preferenze e Pasetto e 248 a Casu. In tutte le altre sezioni il crescendo dell'alleanza Pdl-Lega è stato costante, attestandosi quasi subito al 60 per cento.

Festeggiatissimo naturalmente il nuovo sindaco, che tra le prime telefonate di congratulazione ha ricevuto quella del presidente regionale Giancarlo Galan. «Nella mia prima amministrazione (2001-03) avevo vinto al primo turno», commenta Casu, «ma la compagine attuale è compatta e entusiasta. Il mio primo provvedimento sarà quello di far tornare gratuito il parcheggio San Marco, a servizio degli utenti della stazione ferroviaria, e di adeguare subito il parcheggio dell'ospedale Fracastoro». Riferendosi al dubbio di non farcela a causa del calo del 25 per cento dei votanti rispetto al primo turno, Casu spiega: «Abbiamo avuto la riconferma dei voti ricevuti al primo turno, cosa che ci ha consentito l'elezione».

Quanto ai programmi, il nuovo sindaco dice: «La situazione che troveremo in amministrazione non sarà senz'altro facile e penso che già domani andrò a verificare la situazione economico-finanziaria,che mi risulta piuttosto delicata». Ma il nuovo sindaco mette soprattutto l'accento sul modo di amministrare, che sarà «rivoluzionato», sottolinea, «per coinvolgere tutta la popolazione in maniera concreta nella gestione del Comune, dalle frazioni alle associazioni delle categorie produttive. Inoltre, svilupperemo non solo il settore economico e produttivo, ma anche i grandi valori che abbiamo nelle aggregazioni sociali delle frazioni e delle associazioni, per valorizzarle e per ricostruire l'orgoglio di essere sambonifacesi, lavorando tutti insieme per far tornare San Bonifacio la capitale dell'Est, naturalmente in sinergia con gli altri Comuni amici». Per quanto riguarda il contatto con il pubblico, Casu afferma: «Sarò tutti i giorni in mezzo alla gente e riceverò il pubblico per ascoltarlo e ricevere suggerimenti. A questo scopo istituirò nuovi organismi: il Consiglio delle economie e delle professioni, per coinvolgere sia le attività produttive che le rappresentanze del settore industriale nelle scelte e negli indirizzi per affrontare la crisi attuale; la Consulta delle associazioni, per far sì che assieme alla Pro loco si possa lavorare in sinergia per promuovere San Bonifacio, riscoprendo le tradizioni attraverso le associazioni che già se ne occupano». Per quanto riguarda il territorio, il nuovo sindaco sottolinea: «Attraverso le associazioni produttive coinvolgeremo tutto l'Est veronese, i cui sindaci si sono già detti disponibili a lavorare insieme per promuoverne i prodotti caratteristici, creando un marchio», chiarisce Casu, «che chiameremo "L'oro della terra dell'Est", con il quale proporremo i nostri prodotti in tutto il mondo. Ricuciremo così i rapporti con gli altri sindaci della zona, come in passato, quando ci si incontrava una volta al mese per discutere dei problemi». E sui rapporti con la gente, Casu torna a ribadire: «Il sindaco è un dipendente dei cittadini e quindi deve essere sempre a loro disposizione. Ora quindi la gente sarà libera di parlare anche direttamente con il suo sindaco: fisseremo i giorni e gli orari di ricevimento».

L'Arena - Gianni Bertagnin


sabato 20 giugno 2009

DOMANI E LUNEDI' A SAN BONIFACIO SI VOTA PER IL BALLOTTAGGIO

VOTATE LA LEALTA' DI UNA COALIZIONE CHE NON E' SCESA A COMPROMESSI PER VINCERE CON SICUREZZA AL BALLOTTAGGIO.

VOTATE LA SERIETA' DI UNA SQUADRA CHE VUOLE GOVERNARE CON SERIETA' E DIALOGO CON I CITTADINI PER 5 ANNI

INVITATE PARANTI ED AMICI AD ANDARE A VOTARE
E DATE LA PREFERENZA PER

ANTONIO CASU SINDACO


giovedì 18 giugno 2009

IL CENTRO SINISTRA SI E' SPACCATO A 4 GIORNI DAL BALLOTTAGGIO. E SE SUCCEDEVA DOPO UNA POSSIBILE VITTORIA???

L'Arena - 18.06.2009

Andrioli dice addio a Pasetto

SAN BONIFACIO. Svolta a pochi giorni dal ballottaggio: la civica «Vivere» rinuncia all'apparentamento siglato domenica insieme al Pd

Il sindaco uscente Polo non si fa da parte: «Resterò consigliere fino a quando lo riterrò»

Colpo di scena alla vigilia del ballottaggio a San Bonifacio, e proprio nel momento in cui sembrava che i giochi fossero fatti: da un lato Antonio Casu, alla guida del centrodestra (con il sostegno politico dell'Udc); dall'altro Federico Pasetto, che si era «apparentato» con le due liste di Giuseppe Piasentin (Pd e 7 Campanili) e la civica di Marco Andrioli (Vivere). A far scoppiare il caso sono state le dichiarazioni dei tre alleati rilasciate a L'Arena, per chiarire agli elettori le motivazioni dell'intesa, soprattutto in merito alla chiacchierata autoesclusione del sindaco uscente Silvano Polo.

Al centro della discussione la lettera inviata da Polo a Pasetto, e che è stata variamente interpretata, al punto da mettere in crisi gli accordi raggiunti. In sostanza, Piasentin e Andrioli avrebbero accettato di sostenere Pasetto in considerazione di quanto Polo avrebbe dichiarato nella citata missiva, e cioè che si sarebbe defilato in caso di vittoria di Pasetto.

Ma il sindaco uscente, in un intervista pubblicata martedì sul nostro giornale, aveva di fatto smentito questa interpretazione, ripromettendosi di chiarire la portata della sua lettera dopo un confronto con gli interessati. Confronto che si è svolto e che ha portato Marco Andrioli a togliere il sostegno della sua lista a Pasetto.

Così la lista «Vivere San Bonifacio» ha revocato l'appoggio alla coalizione: «I componenti del gruppo, visto che sono venuti a mancare i presupposti dell'apparentamento, non vedono altra soluzione se non quella di rinunciare alla coalizione con le altre liste coinvolte nell'accordo e di non dare alcuna indicazione di voto ai propri mille elettori. La decisione», viene spiegato in una nota, «è maturata dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco uscente Silvano Polo, prese di posizione che non offrono la garanzia dell'uscita dalla scena politico-amministrativa dell'ormai ex primo cittadino e nemmeno sulla convergenza nei contenuti del programma da attuare insieme. Tutti i componenti della civica Vivere San Bonifacio si impegnano con il proprio rappresentante in Consiglio a rappresentare le istanze del proprio elettorato con una puntuale azione di vigilanza».

Andrioli, per parte sua, spiega che l'offerta di Pasetto «concordava sui punti essenziali del programma». E il candidato sindaco avrebbe esibito un documento «in cui dimostrava che Polo praticamente si sarebbe defilato dal Consiglio e dalla Giunta in caso di vittoria. Questa condizione di accordo di programma e l'assenza di Polo quale elemento della passata amministrazione ci ha fatto pensare alla possibilità di investire il consenso dei nostri mille voti per il bene del paese e quindi abbiamo accettato l'apparentamento».

Con le successive dichiarazioni di Polo «sono venuti a mancare i presupposti politici e programmatici dell'accordo. Non vogliamo entrare nel merito delle colpe», aggiunge, «o se qualcuno ha fatto i conti senza l'oste, in ogni caso non ci stiamo più, perchè se i presupposti dell'inizio dell'apparentamento sono questi, meglio soli che male accompagnati: il nostro errore è stato quello di cadere nella trappola».

Il sindaco Polo spiega così la situazione: «Ci siamo incontrati con Pasetto e gli altri e abbiamo avuto i chiarimenti che desideravo: pertanto la mia lista continuerà a sostenere Pasetto anche al ballottaggio».

Per quanto riguarda la lettera inviata a Pasetto, il sindaco uscente dice: «Non c'è stata nessuna interpretazione della lettera, che conteneva solo una proposta. Dicevo che non andrò in giunta e ciò è sufficiente per dire che non faccio parte dell'amministrazione. Nella lettera ho scritto che Pasetto dovrà difendere la posizione del sindaco e il completamento delle opere iniziate, ma siccome non lo potrà fare se vince la controparte, resterò consigliere comunale fino a quando lo riterrò per difendere la mia amministrazione. E se qualcuno dice che ha messo come condizione la testa di Polo, questa condizione Pasetto non l'ha mai portata. E se qualcuno ritiene fondamentale che io vada via prima, ciò mi dà la conferma che è meglio che resti. A me i ricatti non piacciono. Ho messo in piedi questo progetto per battere il centrodestra, anche se non si è ottenuto il risultato sperato».

Pasetto si è riservato di comunicare la sua posizione oggi, non appena si sarà chiarita la situazione anche per quanto riguarda l'appoggio del Pd, che al momento conferma solo che l'accordo già preso rimane al momento inalterato.

L'Arena - Gianni Bertagnin


mercoledì 17 giugno 2009

NEL CENTRO-SINISTRA INIZIANO GIA' I PRIMI PROBLEMI DI COALIZIONE...

L'ARENA 16/06/2009

SAN BONIFACIO. Il giorno dopo l'annuncio, Pasetto, Piasentin e Andrioli spiegano le motivazioni dell'intesa elettorale

Ma scoppia il «caso Polo» Il sindaco uscente chiede un confronto: «Qualcuno qui ha ciurlato nel manico»


«Ecco perchè ci siamo alleati». Il giorno dopo l'annuncio dell'«apparentamento», il candidato sindaco Federico Pasetto e i suoi alleati al ballottaggio, Giuseppe Piasentin (Pd e Sette campanili) e Marco Andrioli (Vivere San Bonifacio), spiegano agli elettori i termini dell'accordo e, soprattutto, come sia stato possibile superare le divergenze della vigilia e passare dai duri attacchi reciproci dei giorni prima del voto a questa vera e propria alleanza.

«Durante la campagna elettorale correva voce che, se fossi stato eletto, sarei stato un sindaco fantoccio», attacca Pasetto. «Per smentire questa diceria, e a ulteriore conferma che la mia candidatura era un passaggio del testimone con la passata amministrazione, il sindaco uscente Silvano Polo, in una lettera, mi aveva manifestato l'intenzione di divulgare questo aspetto. E cioè che, qualora fossi stato eletto, egli si sarebbe defilato, riconoscendo in me il continuatore ideale, il testimone e il difensore della sua opera».

«Lo stesso Polo», aggiunge Pasetto, «citando l'accusa rivoltagli di essere una persona che non dialoga, ha cercato in me appunto la persona del dialogo. E i due nostri alleati, che al loro interno contestavano proprio questo aspetto, hanno riconosciuto in me questa caratteristica: direi che è proprio questa la novità assoluta di questa svolta politica». Dopo il primo turno, continua Pasetto, «Polo mi ha inviato la citata lettera, manifestando l'intenzione di defilarsi, non avendo bisogno di essere presente in amministrazione».

Piasentin: «Questa coalizione sta insieme perchè è l'unica che oggi può garantire un impegno serio per risolvere i maggiori problemi del paese, dalla Tav alla tangenziale a pagamento, dal nuovo Prg alle "bombe ecologiche" come quelle di Villabella». E sull'accordo spiega: «Noi del Pd non abbiamo mai criticato le persone ma solo i fatti, che ritenevamo sbagliati. Qui invece ci si accorda su una progettualità confrontata e si è visto che sulle cose principali c'è convergenza, pur divergendo sulle modalità. L'obiettivo è comune. Il Pd si caratterizza come partito che non vuole essere ideologico. Abbiamo rimosso gli ostacoli, smussato gli angoli e ho il mandato di 1.600 elettori che mi dicono di andare avanti, usufruendo anche di questa strada istituzionale».

Anche Andrioli parla di «superamento degli ostacoli politici, con il rinnovamento rappresentato dalla figura giovane di Pasetto e della sua compagine. C'è stato un confronto sulle linee programmatiche, che sono state condivise sia sulla metodologia che sui temi».

Ad esempio, il vecchio ospedale: «C'è identità di vedute sul suo riutilizzo pubblico, escludendo ogni vocazione residenziale. E' un'occasione urbanistica eccezionale per dare linfa al paese».

E il cambio di atteggiamento rispetto al passato? «Non abbiamo mai fatto azioni contro gli avversari, nè contro la passata amministrazione, caso mai ne abbiamo subite. Il nostro gruppo si ispira a valori positivi, come lo è la presente opportunità, che ci consente di unire e non dividere».

Per parte sua, Polo non ha gradito le dichiarazioni di Piasentin, pubblicate su L'Arena di ieri, riguardanti le garanzie avute da Pasetto per concludere l'accordo. Piasentin aveva detto, fra le altre cose, che l'alleanza con Pasetto era stata raggiunta dopo «la rinuncia del sindaco uscente Silvano Polo», che «ha spianato un non piccolo ostacolo all'accordo».

Raggiunto telefonicamente, Polo ha commentato: «Vorrei sapere quali sono i vincoli citati da Piasentin e perchè Pasetto non me ne ha mai parlato, e quali vincoli ha accettato. Ho inviato a Pasetto una lettera personale che è stata fatta in circostanze precise, con motivazioni precise e non prendevo assolutamente in considerazione lo scenario che si è venuto a creare: se c'è qualcosa che Piasentin ha posto e Pasetto non ci ha detto, e a me non risulta, è chiaro che trarremo le nostre conclusioni. Chiederò un confronto con Pasetto e Piasentin», conclude Polo, «e poi parlerò. E' chiaro, qui qualcuno ha ciurlato nel manico. Voglio vedere se si è voluta forzare la mia generosità e le mie affermazioni o approfittare dell'ingenuità di Pasetto. Quanto a Andrioli mi risulta che il programma non sia stato nemmeno preso in mano».

lL'Arena - Gianni Bertagnin


lunedì 15 giugno 2009

PASETTO COSTITUISCE LA COALIZIONE DI SINISTRA IN VISTA DEL BALLOTTAGGIO

L'ARENA - 15/06/2009

Definiti gli apparentamenti in vista del ballottaggio del 21 e 22 giugno: si allarga il raggruppamento contro il centrodestra

Le due liste di Piasentin e quella di Andrioli otterranno in caso di vittoria tre assessorati Casu replica: «Finalmente si fa chiarezza»

Dopo due giorni di trattative, gli unici apparentamenti che sono usciti in vista del ballottaggio di domenica e lunedì a San Bonifacio riguardano il candidato Federico Pasetto, che ha concluso l'accordo con Giuseppe Piasentin e Marco Andrioli, fuori dai giochi al primo turno. Pertanto Pasetto sarà sostenuto non solo dal suo raggruppamento - Lista Pasetto, Liga Veneta Repubblica, Di Pietro-Italia dei Valori e San Bonifacio-Città Viva - ma anche dalla civica Vivere San Bonifacio di Marco Andioli e dalle due liste di Piasentin, il Partito democratico e Sette Campanili-Piasentin sindaco.


Telegrafico il commento di Pasetto dopo la formalizzazione dell'«apparentamento»: «Abbiamo raggiunto un accordo che darà rappresentatività alle formazioni che si sono alleate con noi con tre assessorati, uno alla coalizione di Piasentin e due ad Andrioli».


Cesare Benini, delegato di Andrioli in questa occasione, afferma che «dopo un confronto all'interno del gruppo, che ha una composizione trasversale, abbiamo accolto l'opportunità offertaci da Pasetto, per non disperdere i nostri mille voti e perchè ha condiviso il nostro progetto. Per il bene di San Bonifacio, quindi, un'alleanza non contro una coalizione avversaria ma con chi si riconosce nel nostro programma».


Per quanto riguarda la coalizione che sostiene Antonio Casu, Andrioli dice: «Ci era stato offerto solo un appoggio esterno, ufficioso, il che non è dignitoso: non abbiamo accettato per chiarezza, il nostro elettorato non avrebbe capito o avrebbe pensato ad accordi sottobanco per una poltrona».
Giuseppe Piasentin: «L'accordo è stato un parto difficile, che però ci permette di riprendere le istanze del nostro elettorato e Pasetto ci ha dato lo spazio per portarle avanti. Noi abbiamo posto una serie di vincoli sia sui programmi che sulla squadra, superando una serie di ostacoli rispetto alla passata amministrazione. La rinuncia del sindaco uscente Silvano Polo, in caso di vittoria di Pasetto, ha spianato un non piccolo ostacolo all'accordo: di questa sua scelta noi abbiamo preso atto. Per quanto riguarda Casu», conclude, «pur con tutta la stima per la sua persona, era evidente che non fosse possibile alcun accordo tra il Pd e il centrodestra: era impensabile un minestrone».
Gianni Storari: «Ci sono stati degli incontri con Pasetto, ma non si è arrivati a nessuna conclusione: non c'erano le condizioni per un ragionamento sull'apparentamento».
Paolo Cannas: «E' giusto che Pasetto giochi tutte le sue carte a disposizione per cercare di ribaltare il grande svantaggio con l'avversario; a meno che i sambonifacesi non cambino idea nell'arco di una settimana, penso che il risultato sia ormai confermato, perchè il divario è troppo grande, anche perchè non è una questione matematica di somma dei voti ottenuti dai tre candidati. Per quanto riguarda le nostre indicazioni per domenica», conclude Cannas, «lasciamo i nostri elettori liberi di votare come meglio credono perchè noi non abbiamo la presunzione di poter indirizzare il voto nei nostri elettori, sparsi a macchia di leopardo uniformemente per tutti i seggi».
Antonio Casu replica: «La nostra coalizione si configura come il centrodestra di San Bonifacio. Per quanto riguarda l'apparentamento, mi fa piacere che finalmente si faccia chiarezza dal punto di vista politico e cioè che il centrodestra è rappresentato dalla coalizione che appoggia la mia candidatura e che è in competizione con Pasetto, schierato con il centrosinistra». Per quanto riguarda il mancato apparentamento ufficiale con Andrioli, Casu spiega: «Questo avrebbe comportato la perdita di due consiglieri nella mia coalizione. Comunque, l'indirizzo da noi sempre dichiarato è stato quello di non apparentarci: spero che chi ha votato per noi al primo turno torni a votare per evitare di disperdere il voto».

lL'Arena - Gianni Bertagnin


domenica 14 giugno 2009

SAN BONIFACIO - COMUNALI 2009

Preferenze Consigliere Comunali 2009
Sezioni scrutinate 18 su 18
I 30 piu' votati
[1]VALERIA GEREMIA VALERIA GEREMIA Voti251 %4.16
[2]ELENA PASINI ELENA PASINI Voti177 %2.94
[3]ALFIO LANZAFAME ALFIO LANZAFAME Voti150 %2.49
[4]ISMAELE NIERO ISMAELE NIERO Voti147 %2.44
[5]GIAMPAOLO PROVOLI GIAMPAOLO PROVOLI Voti142 %2.36
[6]GIULIANO ELIO ZIGIOTTO GIULIANO ELIO ZIGIOTTO Voti122 %2.02
[7]SILVANO POLO SILVANO POLO Voti112 %1.86
[8]ANGELO GIORGIO LUNARDI ANGELO GIORGIO LUNARDI Voti110 %1.82
[9]ELEONORA MAZZON ELEONORA MAZZON Voti96 %1.59
[10]NICOLA GAMBIN NICOLA GAMBIN Voti89 %1.48
[11]LUCA GALIZIA LUCA GALIZIA Voti87 %1.44
[12]UMBERTO PERUFFO UMBERTO PERUFFO Voti86 %1.43
[13]ALFREDO GRISI ALFREDO GRISI Voti79 %1.31
[14]LUCIO TEBALDI LUCIO TEBALDI Voti72 %1.19
[15]ENRICO PEROTTI ENRICO PEROTTI Voti70 %1.16
[16]ALFREDO DANUSO ALFREDO DANUSO Voti69 %1.14
[17]CESARE BENINI CESARE BENINI Voti68 %1.13
[18]LUCIANO GIUSEPPE PASQUALOTTO LUCIANO GIUSEPPE PASQUALOTTO Voti65 %1.08
[19]MARCO VENTURI MARCO VENTURI Voti64 %1.06
[20]IVO FEDRIGO IVO FEDRIGO Voti61 %1.01
[21]LORIS ROSSI LORIS ROSSI Voti60 %1.00
[22]MAURIZIO GIUSEPPE PERUZZI MAURIZIO GIUSEPPE PERUZZI Voti59 %0.98
[23]ANTONIO MIRANDOLA ANTONIO MIRANDOLA Voti58 %0.96
[24]MAURIZIO MARIO MIOTTI MAURIZIO MARIO MIOTTI Voti57 %0.95
[25]DANIELE GIUSEPPE ADAMI DANIELE GIUSEPPE ADAMI Voti56 %0.93
[26]NAIMA BUSCEMI NAIMA BUSCEMI Voti56 %0.93
[27]MARIANO DALLA VALLE MARIANO DALLA VALLE Voti54 %0.90
[28]MARIANO MARIOTTO MARIANO MARIOTTO Voti53 %0.88
[29]ALESSANDRO SIGNORATO ALESSANDRO SIGNORATO Voti52 %0.86
[30]GIOVANNI FELICE ROSSI GIOVANNI FELICE ROSSI Voti52 %0.86

mercoledì 10 giugno 2009

L'Arena - Casu esclude alleanze Pasetto farà l'«outsider»

SAN BONIFACIO. Lo schieramento di Pdl e Lega sfiora il successo al primo turno e si prepara al ballottaggio con ottimismo: «Non faremo apparentamenti con altre liste» 

Polo deluso: «S'è voluto punire il sottoscritto» Piasentin: «Contenti, ma si sperava di più» Andrioli felice: «Raddoppiati i voti del 2004»

 

Tra i protagonisti delle elezioni comunali, due soltanto sono i delusi: il candidato sindaco Gianni Storari e il sindaco uscente, che sosteneva Federico Pasetto. «Per me è stata una cocente delusione, molto amara», dice Silvano Polo, «considero questo mancato risultato una bocciatura o quanto meno una non considerazione di quanto fatto: si può pensare alla irriconoscenza della gente o al suo totale disinteresse: questo comportamento mi ha letteralmente scioccato, anche se il feeling con la popolazione si era già interrotto. Praticamente, mi sento al limite quasi dell'offesa. Se devo dare un giudizio», conclude Polo, «devo dire che l'elettorato sambonifacese si è comportato molto male con il suo sindaco, ma prendo atto che si è voluto non dico bocciare ma quasi punire il sottoscritto, per cui non so trovare una risposta logica».

Storari: «La nostra proposta ai cittadini non è stata accolta: ci inchiniamo alla volontà degli elettori. Il mancato riconoscimento del sindaco uscente ritengo sia dovuto alla situazione ambigua scelta: un sindaco uscente si candida se è convinto di farcela».

Apparentamenti? «Non è il caso», risponde, «ma nel caso non farei alleanze con la lista sfidante, con la quale non siamo in sintonia su tutto». Federico Pasetto, che andrà al ballottaggio, diversamente da Polo è soddisfatto del risultato della sua lista, se non altro perchè «è riuscito ad andare al ballottaggio contro una forza politica che alle europee ha ottenuto il 66 per cento» e perchè la sua lista è riuscito ad organizzarla «in soli tredici giorni».

Antonio Casu ha mancato per poco la vittoria al primo turno: «Siamo soddisfatti perchè con la Lega siamo una coalizione vincente, avendo sfiorato il 50 per cento. Non faremo alcun apparentamento, nemmeno con le civiche, anche se con loro abbiamo rapporti di amicizia, perchè non vediamo identità di percorso, sentendoci isolati dal punto di vista politico». Casu non esclude anche una richiesta di revisione generale del conteggio delle schede perchè, dice, «non c'è stata uniformità, da parte dei presidenti dei seggi , nella valutazione dei voti e delle preferenze».
Marco Andrioli ha conquistato oltre il 9 per cento dei voti: «Il nostro è un ottimo risultato, avendo raddoppiato i 500 voti ottenuti nel 2004, pur non avendo alle spalle, come civica, alcun finanziatore. La gente ha apprezzato il lavoro compiuto in questi anni; la nostra presenza in Consiglio ci consentirà di proseguire».

Giuseppe Piasentin commenta: «Siamo contenti anche se si sperava di più, ma il dilagare di Lega e Pdl ovunque spiega tutto. Per quanto riguarda il mancato successo della coalizione, che rappresenta la continuità dell'attuale amministrazione, mi pare che fosse già da tempo nell'ordine delle cose, perchè l'interruzione del legame con la cittadinanza la dichiarò lo stesso sindaco Polo sei mesi fa. Quindi il risultato è solo la riconferma di quella sensazione che egli stesso aveva riconosciuto». Circa gli apparentamenti per il ballottaggio dice: «Quando qualcuno ci contatterà decideremo, anche se il panorama è talmente complesso che è difficile pensare che i giochi siano fatti».
Soddisfatto anche Paolo Cannas: «Pur non avendo potentati alle spalle e pur essendo partiti solo l'ultima settimana, i nostri 748 voti sono un buon risultato, non potevamo sperare di più. Il mancato successo della lista sostenuta dal sindaco Polo era prevedibile, perchè la gente non era molto soddisfatta del modo di comportarsi del sindaco, che ha un suo carattere. Infatti, ha ottenuto solo 112 preferenze personali, contro le circa 700 ottenute in passato, il che sta a significare che non c'è stato grande gradimento per il sindaco uscente».

Stefano Bissa, candidato sindaco dell'Udc escluso, sostiene che «tutti i partiti hanno pescato nel nostro elettorato» e che quindi, «se fossimo stati presenti i risultati sarebbero stati ben diversi». Nei prossimi giorni l'Udc deciderà se dare indicazioni ai propri elettori in vista del ballottaggio. 


EST SENZA SORPRESE. Il dopo-Polo si deciderà al ballottaggio del 21-22 giugno, ad Illasi il successore di Trabucchi è Vezzari e a Vestenanova s’impone

San Bonifacio, Casu contro Pasetto

Negro e Carroccio si riprendono Arcole, a Monteforte vince Tessari (Pdl-Lega), Albi passa a Lavagno

 

A San Bonifacio è ballottaggio tra Pasetto e Casu. «Per me è stato un grandissimo risultato», commenta Pasetto, «è la mia prima esperienza e mi sono organizzato la lista in 13 giorni. Per gli eventuali apparentamenti farò una riunione con il gruppo». Questa, invece, la riflessione di Casu: «C’è un po’ di amarezza, ma non delusione, per aver sfiorato il 50%. Nonostante questo, la soddisfazione per il risultato è grande perchè abbiamo visto che nonostante il calo di affluenza si riconferma la validità del progetto del centro-destra, anche senza l’Udc. Apparentamenti? Nessuno, non vediamo identità di percorso».

A Monteforte «la popolazione ha dimostrato intelligenza e ha saputo interpretare un programma serio», dice il neo sindaco Carlo Tessari dedicando la vittoria alla moglie Maristella mentre a Montecchia il neo-eletto, commosso, è Edoardo Pallaro: «È un risultato che corona 40 anni di attività politica, una vittoria popolare perché premia una lista partecipata, un risultato che indica la volontà di cambiamento da parte della gente». A Selva di Progno Aldo Gugole ha vinto per 19 voti contro la corazzata dell’ex sindaco Valcasara e dell’ex vicesindaco Marco Cappelletti, nonché della Lega Nord: «Sono sempre stato fiducioso, anche se mi aspettavo un distacco con un margine più alto». Lega Nord battuta di misura alle amministrative a Vestenanova. Vince per la terza volta consecutiva la lista civica «Comunità Unita» con Maurizio Dal Zovo. A Illasi Giuseppe Vezzari ottiene una vittoria che non lascia spazio a discussioni: «Soddisfatto per il gioco di squadra», dichiara, «ringrazio gli elettori per aver capito la bontà del progetto che mette fine ai rancori di parte che hanno bloccato il rinnovamento del paese».

Il sindaco di Mezzane è Antonio Domenico Sella: «Sono soddisfatto del risultato perchè ho vinto con una grande maggioranza in tutte tre le frazioni. La competizione è stata corretta; auspico che anche il rapporto con l’opposizione sia costruttivo per la comunità». 

Sorpresa a Lavagno dove si è imposto Simone Albi: «Sono contento per la netta vittoria; dal voto emerge la volontà di voltare pagina. So che c’è molto da lavorare ma ho una buona squadra su cui contare. Voglio essere il sindaco di tutti».

Torna a guidare Arcole la leghista Dal Negro: «Ringrazio tutti per la fiducia», dice, «ha vinto chi fa programmazione e non chi offende. Abbiamo dimostrato lealtà sia in campagna elettorale che nei 7 mesi in cui abbiamo governato».

 

martedì 9 giugno 2009

Dettaglio Voti espressi - Sezioni scrutinate 18 su 18

Aventi Diritto14438100%
Votanti1129378.22%
Voti Validi1088696.40%
Voti Nulli2432.15%
Voti Bianchi1631.44%
Voti Contestati10.01%

RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE A SAN BONIFACIO


CASU ANTONIOVoti5.169(47.48%)
PASETTO FEDERICOVoti1.966(18.06%)
PIASENTIN GIUSEPPEVoti1.622(14.90%)
ANDRIOLI MARCOVoti1.000(9.19%)
CANNAS PAOLOVoti748(6.87%)
STORARI GIANNI LUCIANOVoti381(3.50%)

LISTA TOSI (6,85%)
Rossi Loris 60 voti
Mirandola Antonio 58 voti 
Paderno Andreina 31
Pozza Alberto 26
Serato Corrado 21
Pizzini Daniele 20
Guariso Lodovico 19
Dal Cero Ermelinda 13
Bissoli Paolo 12
Barbieri Mirko 11
Mirandola Luciano 11
Bacciga Marco 9 
Milani Silvio 9
Negro Luigi 4
Aldighieri Nicola 3
Serato Nicola 3
Manega Filippo 3
Magnaguagno Giorgio 1
Mirandola Mirco 0
 

sabato 6 giugno 2009

Oggi e domani si scelgono 56 sindaci

ELEZIONI COMUNALI. Urne aperte dalle 15. Nei Comuni con oltre 15mila abitanti se nessuno dei candidati otterrà il 50 per cento più uno dei voti si andrà al ballottaggio 

Sono 256.277 i cittadini della provincia veronese che voteranno per rinnovare i Consigli comunali.
Oggi e domani si scelgono 56 sindaci. Sono 256.277 i residenti della provincia veronese che oggi e domani voteranno non solo per le elezioni provinciali e per le europee, ma anche per rinnovare i consigli comunali e scegliere i nuovi sindaci di 56 comuni.  

Oggi le urne resteranno aperte dalle 15 alle 22, mentre domani si potrà votare dalle 7 alle 22. Fermo restando che nei comuni che hanno più di 15 mila abitanti -Legnago, Negrar e San Bonifacio- se nessuno dei candidati a sindaco raggiungerà il 50 per cento dei voti più uno al primo turno, sarà necessario procedere col ballottaggio.  
In questo caso le urne riapriranno sabato 20 e domenica 21. Si confronteranno i due candidati che avranno raggiunto più voti e le liste in campo potranno procedere con gli apparentamenti.  I candidati a sindaco sono complessivamente 170, 24 dei quali donne. L'area geografica che rinnoverà più consigli è quella del Basso Veronese, con 17 comuni, seguita da quella situata tra il lago di Garda e il Monte Baldo, con 14 paesi. 
Nel Villafranchese, invece, in questa tornata, i comuni nei quali si vota per il sindaco sono solo cinque. Gli altri venti paesi sono distribuiti tra area est, Valpolicella e Lessinia. 

Le competizioni più «calde» saranno nei tre comuni veronesi più grandi.  

A Legnago, dove sono state presentate sette liste, si confronteranno quattro candidati, il quinto si è ritirato a poche ore dallo scadere del tempo per la presentazione. 

A San Bonifacio, invece, ci sono sette candidati con sedici liste e a Negrar la sfida è a cinque, ma con undici liste. 

Partita combattuta anche a Valeggio sul Mincio e Sommacampagna, dove si confrontano quattro candidati per Comune. 

E spicca anche la competizione di Bardolino, dove scendono in campo cinque sfidanti in un Comune in cui ci sono 5.447 votanti. 

Qualche curiosità. A Velo Veronese 672 votanti hanno l'imbarazzo della scelta. Possono scegliere addirittura tra quattro candidati a sindaco.  

Il contrario di ciò che accade a Ferrara di Monte Baldo, dove la competizione si giocherà all'interno di un'unica lista: il sindaco uscente Paolo Rossi si ripresenta e quindi sarà solo una gara di preferenza. 

A Zimella, infine, la gara si tinge di rosa.  A sfidarsi per la poltrona di primo cittadino sono tre donne: Diana Palazzin, Alessia Segantini e Chiara Tirapelle. 

Un ultimo dato: in tutti i comuni sono numerosissime le liste civiche presentate, trasversali alle formazioni politiche   

ECCO COME SI VOTA


giovedì 4 giugno 2009

L'Arena - Giovedì 04 Giugno 2009


IL COLPO DI SCENA. Ospite di Porta a Porta, il premier anticipa gli accordi con il Carroccio. E assicura: «Non ho mai pensato di mollare, ho un impegno con gli italiani»

Berlusconi: la Lega guiderà il Veneto Ma nel Pdl scoppia subito la rivolta

 Poi precisa: «Chi vince le europee, indica il presidente» Bossi: «Arriviamo primi, e poi ci penseremo»

 Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la trasmissione «Porta a Porta» di ... 

ROMA
«Alla Lega daremo la presidenza della Regione Veneto». La dichiarazione del premier Silvio Berlusconi, leader del Pdl, arriva come un fulmine a ciel sereno in serata, durante la registrazione della puntata di Porta a Porta. A tre giorni dal voto per amministrative ed Europee la notizia che rivela in realtà un accordo con il leader della Lega Umberto Bossi ha provocato un terremoto nel Veneto guidato dal presidente Giancarlo Galan, uno dei fondatori di Forza Italia, al terzo mandato di governatore e che sabato convola a nozze. Un regalo così dal premier, che sarà l’ospite più illustre del matrimonio, non se l’aspettava.

Berlusconi, ospite di Bruno Vespa, ha anticipato: «Abbiamo già in mente per il futuro delle regioni del nord da attribuire alla Lega con cariche importanti, come la presidenza della Regione Veneto».

E poi ha aggiunto: «Ne abbiamo parlato già alcune volte naturalmente ne parleremo ancora e questo rientrerà in un piano di accordi complessivi che sono sicuro saranno presi con la soddisfazione di entrambi».
Più tardi, a margine della registrazione di Porta a Porta il presidente ha precisato e corretto il tiro: «Il partito che otterrà il miglior risultato in Veneto indicherà il futuro presidente della Regione», confermando che si tratta di un derby interno al centrodestra che si combatterà fino all’ultimo voto, così come del resto sta dicendo da settimane il Pdl veneto. «Ecco perchè - ha proseguito il premier - io invito a votare il Pdl, in una sana competizione con la Lega Nord, in modo che sia il primo partito e che possa quindi esprimere il presidente».

Il più prudente è stato proprio il leader della Lega, Umberto Bossi, ieri sera impegnato in comizi elettorali: «La Lega prenderà tanti voti e sarà difficile per tutti stare sopra di noi» ha detto commentando le dichiarazioni di Berlusconi a Porta a porta. Alla disponibilità annunciata da Berlusconi di assegnare, in futuro, la presidenza del Veneto al Carroccio, Bossi ha replicato: «Poi ci pensiamo». 

Il ragionamento di Berlusconi parte comunque da lontano: «Il sorpasso della Lega sul Pdl non accadrà, e anche se dovesse accadere non cambia nulla, neanche per le Regionali del 2010 visto che abbiamo già in mente di dare alla Lega la presidenza del Veneto, ne abbiamo già parlato. Rientrerà in accordi complessivi con la soddisfazione di entrambi», ha spiegato, rivelando anche altro: «I sondaggi che ho potuto visionare ci danno in vantaggio al Nord rispetto alla Lega», ha assicurato Berlusconi, e comunque «non accuserei il colpo se un partito territoriale potesse superare in qualche realtà il Pdl, perché è un alleato leale, ho un rapporto straordinario con Bossi e gli altri ministri, e quindi non pavento un risultato che possa dare una posizione migliore alla Lega. Non credo che accadrà, ma non cambia nulla».

Berlusconi ha ribadito che «non mi è mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di mollare. Sono stato responsabilizzato dagli italiani e devo portare avanti il governo del Paese. Solo che, a chi mi chiede di non mollare, io devo rispondere non mollo. Ma non ci ho mai pensato, è escluso dalla mia filosofia e dal mio pensiero che io possa prima assumere un impegno e poi lasciare qualcosa che invece sento il dovere e la responsabilità di fare».